giovedì 9 giugno 2016

PIÙ BELLO DI UN SOGNO

Quando sognano il loro futuro matrimonio, anche se. si sforzano di avvicinarsi alla realtà, la maggior parte delle giovani sono vittime delle convenzioni, della letteratura e della fantasia. Esse fanno dei bei sogni, delle brillanti anticipazioni che, disgraziatamente, non hanno che lontani rapporti coi fatti.
Si possono giustamente accusare di romanticismo, si può rimproverare loro di crearsi numerose illusioni a proposito del matrimonio, del coniuge e dei figli, È forse tutta colpa loro? Mentre la giovane ha già spontaneamente la tendenza a considerare il matrimonio in un modo troppo sentimentale, una quantità di romanzi scritti appositamente per lei sono tali da sviluppare questa mentalità, che le è già fin troppo naturale. Questi libri creano schiere di principi azzurri, di mariti e di spose talmente ideali, che nella realtà non ne esiste forse uno su diecimila. Il matrimonio vi è descritto come se si svolgesse in un'atmosfera di premure e di delicatezze, di amore sempre ardente... Il risultato di questa sistematica deformazione è immancabile: numerose giovani, dallo spirito falsato da tali letture, provano al contatto del matrimonio reale una singolare delusione, non vi si adattano completamente e conservano a lungo in cuore disinganno e sofferenza. La realtà, troppo dissimile dal sogno di prima, lascia loro la nostalgia d'un Eden immaginario, dal cui incanto s'erano lasciate adescare.
Se è incontestabile che le giovani si fanno del matrimonio un concetto troppo sentimentale e troppo sdolcinato, è altrettanto vero che, da un altro punto di vista, esse non ne scorgono tutta la grandezza e non ne concepiscono tutta l'ampiezza: sono ben lontane dallo scoprire e dall'apprezzare in tutti i particolari le ricchezze autentiche che vi nascondono e che Dio vi ha poste.
Se si esamina più a fondo il modo in cui: le giovani immaginano il loro matrimonio di domani, si costata che esse sperano essenzialmente, per non dire esclusivamente, un universo di dolcezza: di amare e di essere amate, di mostrare tenerezza e di accarezzare. Credono che tutto sarà dolce per loro, marito e figli; sono pronte a vezzeggiarli, a circondarli di tenerezza e di affetto; si rannicchiano in anticipo sotto il suo amore virile e forte, si sentono deliziosamente circondate dalla loro candida riconoscenza.
Queste speranze non sono prive di nobiltà e neppure di generosità. A differenza dei sogni del giovane, in cui l'accento è posto volentieri sui vantaggi personali scontati, quelli della giovane si indirizzano più spontaneamente verso il bene che essa desidera diffondere e far risplendere attorno a sé. Pur riconoscendole questa superiorità, sarà lecito sottolineare che anche la sua concezione dell'amore contiene una parte di egoismo ed è basata, in fondo, quasi completamente sull’attesa di una gioia e d'una dolcezza.
Lo stesso si dica dei sogni materni delle giovani: esse sognano soprattutto, e quasi esclusivamente, la felicità che proveranno nell'essere ""mamma". Immaginano già fin d'ora la fisionomia dei loro figli: li pensano graziosi, puliti, garbati, intelligenti; le loro candide riflessioni e le loro osservazioni ingenue e semplici attireranno l'attenzione simpatica e meravigliata dei vicini, provocheranno l'ammirazione, un po' di gelosia forse; la mamma sarà profondamente fiera di loro!... Che felicità fasciarli, vezzeggiarli, vederli crescere, riceverne le carezze e i baci!... È naturale che questi bambini saranno allevati meravigliosamente! Non assomiglieranno a tanti altri che esse incontrano e che giudicano maleducati. Quale giovane non ha pensato: "Non sarò io ad allevare così i miei bambini! ". E nei sogni..., questi ultimi sono meravigliosamente docili ai consigli materni!

[Tratto da "Il matrimonio. Il libro della giovane" di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline]